I rischi e le complicazioni possibili dopo l’intervento
Dottor Gaël Poirée
Un’infezione della zona operata (nosocomiale) è oramai diventata molto rara con tutte le precauzioni che vengono prese (0,3 a 1 %) ma è sempre possibile.
Una flebite (un coagulo sanguigno nelle vene ; 2 a 3.5 % di rischio) vedi un’embolia polmonare (in caso di migrazione del coagulo ; 0.3 %) puo soppravenire e necessitare un trattamento orale di anticoagulante o di punture per circa 42 giorni.
Una lussazione (o spostamento dei pezzi della protesi tra di loro) è possibile e la probabilità varia tra il 0.16 e il 3.8 %). Con l’utilizzo delle vie prima mini-invasive, delle protesi a doppia mobilità da pazienti anziani o a rischio di lussazione (insufficienza muscolare, malattia neurologica) o delle teste di grosso diametro nelle protesi convenzionali ceramica/ceramica, questo rischio è diventato minimo.
Uno slegamento a medio o lungo termine (5 % a 15 anni) legato all’usura della protesi.
Delle complicazioni neurologiche (1 a 2 %), fratture del femore (1 a 3 %) o del cotile (0.2 %) in caso di fragilità ossea o ineguaglianza della lunghezza dei membri inferiori, superiore a 5 mm (spesso esistente prima dell’intervento ma non conosciute) possono intervenire.
Questo elenco non è esauriente e comporta solo I rischi più frequenti.